“Il quadro segreto (1970)” di Vitaldo Conte

 

Il mio racconto attraversa, in maniera fantasticata, l’esistenza, la poesia, la pittura, la ‘Metafisica del sesso’, di Evola:

 

“Julius, Julius, guardami…” riecheggia una voce femminile, in una notte d’inverno, durante un altro suo viaggio di visioni, mentre osserva le donne che avevano incarnato il suo percorso di eros alchemico. Quella voce femminile, pregna di presenza magica, vuole entrare nel suo colloquio di immagini. Appartiene alla russa Maria de Naglowska che conobbe a Roma agli inizi degli anni Venti.

 

(…) In passato Julius guardava il mondo attraverso le sue astrazioni pittoriche che esprimeva nei movimenti artistici del Futurismo e del Dada. Ora, nelle sue visioni notturne, è presente talvolta un occhio esterno che osserva il suo viaggio di immagini del passato. Questo trascorre anche attraverso la stessa lente del suo monocolo, mentre guarda invisibilmente le donne significative che aveva incontrato nella sua esistenza.

 

(…) osserva il suo aspetto magnetico collegato al suono della sua voce. Ma è lo sguardo di lei a focalizzare la sua attenzione, inducendolo quasi a perdersi in esso. Gli sembra di averla già conosciuta, forse già amata. (…) La donna lo ascolta, senza dire una parola. Poi libera la presenza filiforme, avvolta dalla carta bianca che l’accompagna, scoprendo la corporeità seducente di una rosa rossa con le sue spine. (…) Lui riconosce, all’improvviso, la donna che ha davanti: è quella che aveva già incontrato in passato tra il sogno e l’immaginazione, inducendolo a ricercare il quadro segreto di Evola.

 

http://www.idrovolanteedizioni.it/prodotto/il-ritorno-del-barone-immaginario/

     

in AA.VV., “Il ritorno del Barone immaginario”, Antologia sulla vita romanzata di Julius Evola a cura di Gianfranco de Turris (Idrovolante Edizioni, 2021).

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