"Rinascere nel Sacro: storia di una chiesa e di una periferia (Falsomiele)" di Irene Luzio

 

 

 

Il quartiere
Falsomiele è un rione di Palermo Est, nato sulla sponda meridionale dell’Oreto. È lontano dagli itinerari dei turisti e gli stessi concittadini della “Palermo bene” difficilmente vi mettono piede. Un reticolo di edifici di economia popolare, anni ‘50-‘60, densamente abitato. Strutture sociali minimali: una ASL, una banca, un ufficio postale, il Consultorio Familiare, due centri sportivi, un cinema e quattro scuole (dall’infanzia alla secondaria di primo grado). I presìdi delle forze dell’ordine, semplicemente, non esistono. Disoccupazione e scarsa assistenza rimpinzano il grasso ventre della malavita. 

Tuttavia, chi scegliesse di avventurarvisi con pasoliniana benevolenza, troverebbe che una luce splende nelle tenebre: la chiesa di San Giovanni Battista Maria Vianney, la principale del quartiere. Il territorio della parrocchia comprende più di 10.000 persone, stando ai dati della Curia. È retta da don Sergio Mattaliano, un sacerdote animato dallo stesso spirito evangelico che, nei primi anni ’60, spinse il Cardinale Ruffini a pretendere ed ottenere l’edificazione della stessa chiesa, nel quartiere allora nascente. Tra celebrazioni, preghiere, confessioni, direzione spirituale, catechesi e formazione, le porte restano aperte dalle 8:00 alle 22:00, ogni giorno. La carità del parroco ha suscitato nella gente una risposta di grande fervore e devozione. Così, se il prete edifica le anime, i fedeli – con il prete – edificano la chiesa. Non solo in senso spirituale: la chiesa del Santo Curato d’Ars è un cantiere brulicante da vent’anni, a cui tutta la comunità contribuisce con grande dedizione. clicca qui per continuare a leggere

 

 

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