Giovanni Caserta, “Dante settecento anni dopo 1321-2021” (ed. Villani)

di Giuseppe Massari

 

Il 2021 ricorre il 700° anniversario della morte di Dante, il poeta nazionale per eccellenza, che primo, anche nella lingua, lanciò e vigorosamente sentì l'Italia come nazione e come patria. Né si può trascurarlo come modello di virtù morale, civile e politica, campione di libertà nella vita e nell'arte. Una sorta di preparazione a quell’evento celebrativo, che già si preannuncia pregno di innumerevoli iniziative per celebrarlo. Infatti, quest’anno, il 25 marzo scorso, sperando che diventi un appuntamento annuale, su proposta ed iniziativa del professore Francesco Sabatini, Presidente emerito dell’Accademia della Crusca, è stato celebrato il Dantedì. Al di là del futuro o delle future manifestazioni che saranno dedicate al Sommo Poeta, nel merito, il testo sott’esame può e deve dirsi “quasi un racconto” con cui viene ripercorso “ il viaggio di un uomo cui, nel passare dal peccato alla salvezza, non sfuggì nessun aspetto della vita. “Ai miei mille  alunni, incontrati nei miei quarant’anni di insegnamento, durante i quali Dante fu maestro di vita e di pensiero, viatico per la faticosa ascesa ad essere uomini” Sono le parole di dedica con cui il professore autore accompagna la pubblicazione del suo volume su Dante Alighieri.  .… Non di rado, alcuni professori, pensando di sbalordire, si perdono fra mille considerazioni critiche e discettazioni sulla struttura, sulla distribuzione delle anime, sul nome dei singoli cori angelici, e altre cose di tal genere”. Sono parole prese dall’“Introduzione” di Caserta a questoDante settecento anni dopo 1321-2021, Potenza, Villani Editore, 2020, pp. 268, Euro 14,50. All’interno 20 tavole illustrate dalla mano originale di Franco Carella, professore di disegno in una scuola del Comune di Bernalda, in provincia di Matera.) che finalmente ha trovato un interprete in grado di suggerire l’importanza della poesia, non gli orpelli, che riguardano “gli studiosi. L’alunno ha bisogno di sentire la poesia e farsene trasportare. Questo è il compito della scuola, che deve soprattutto educare, affinare la sensibilità, dare valori…”.  Il libro è destinato soprattutto ai giovani in modo da poter entrare nel palpito, nel vivo di un mondo che, ancora e sempre, dice e dirà di un viaggio da compiere per scoprire l’essenza umana, la verità del divenire. Ecco perché siano benvenuti i libri come questo di Giovanni Caserta. Grazie ai quarant’anni di dimestichezza con la “Commedia”, è riuscito in stile facile, piano, armonioso,  a farci finalmente “gustare” la terrestrità angelica di parole che hanno saputo attingere alle verità eterne e suggerne le valenze universali. Il volume ripercorre il viaggio di un uomo cui, nel passare dal peccato alla salvezza, non sfuggì nessun aspetto della vita, a tutti ricordando, ad ogni angolo, che ”siam vermi / nati a formar l’angelica farfalla, / che vola alla giustizia sanza schermi” (Purgatorio, XX,vv.123-125).” Caserta, forte di riflessioni nate a contatto con gli studenti di due generazioni spesso e volentieri si è nutrito della sostanza della “Commedia” non ingoiando e supinamente accettando gli insegnamenti dall’alto, attualizzando il pensiero dantesco a settecento anni di distanza. Egli ha vissuto e rivissuto il Poema facendolo diventare suo sangue, riuscendo a individuare la carnalità d’un messaggio che è innanzi tutto umanità tesa a vedere e a riveder le stelle. Ecco, perciò, il maestro dei suoi alunni, cantica dopo cantica, si inventa, possiamo dire, Virgilio; veste i panni dell’accompagnatore di Dante, ma, in realtà, accompagna i suoi scolari alla conoscenza dei misteri della vita nascosti nei meandri delle verità e delle virtù teologali. Una proposta? Un provocazione? Una sfida? No. Un invito accattivante che per molti può costituire anche l’occasione per rinverdire le reminiscenze scolastiche di un autore-pilastro della cultura italica che, con la sua opera principale “La Divina Commedia” è stato il leitmotiv dell’excursus formativo -sin dai primi livelli scolastici- di ognuno di noi.

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