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Il prof. Michele Gelardi, già docente di diritto penale all’università “La Sapienza” di Roma, opinionista del quotidiano nazionale “L’identità”, è stato nominato commissario del Partito Liberale italiano per la provincia di Palermo e le altre della Sicilia occidentale, col mandato di promuovere le adesioni, organizzare le strutture territoriali e preparare i congressi per l’elezione degli organi. A commento della nomina, ha dichiarato di essere grato della stima e della fiducia in lui riposta dal segretario nazionale, avv. Roberto Sorcinelli, dagli organi nazionali del partito (presidente dott. Francesco Pasquali e vicesegretario dott. Paolo Guzzanti) e da quelli regionali (segretario avv. Alessandro Pulvirenti, presidente prof.ssa Maria Carmela Liggeri) e al contempo ha espresso la speranza e l’impegno di onorare al meglio un incarico così prestigioso in seno alla grande famiglia dei liberali, alla quale si deve il più alto contributo all’unità d’Italia.

“Il PLI ha cento anni di storia - ha precisato - e un patrimonio ideale e culturale inestimabile, al quale devono attingere le nuove generazioni per un futuro di crescita e di speranza.  Senza la guida dei valori liberali, necessario presupposto della responsabilità e dell’iniziativa personale, c’è solo spazio per l’annullamento dell’individuo nel coacervo indistinto della moltitudine degli omologati, impigriti dall’inerzia, beneficiari della c.d. ‘assistenza’ di Stato, che ‘assiste’ tanto la persona-soggetto da ridurla a mansueto oggetto della volontà dei circoli, nazionali e internazionali, del ‘politicamente corretto’ orientati a sinistra.  Il dramma epocale di un’intera generazione, espropriata della soggettività, è dietro l’angolo.  Solo la gloriosa storia dell’Italia creativa e intraprendente può illuminare il cammino per scongiurare l’abisso, nel quale ci sta facendo sprofondare lo statalismo imperante, condito di ecointernazionalismo securitario-sanitario. È questa la ragione profonda che impone al Partito Liberale Italiano di assumere un ruolo da protagonista nella dinamica politica italiana, nella quale attualmente si agitano in maniera inconcludente tante figure improvvisate e senza storia”.  Ha chiosato osservando che “solo il nostro passato può illuminare il cammino per il nostro futuro; l’Italia ha bisogno di riscoprire e valorizzare le sue radici storiche per guardare con ottimismo al proprio futuro”. 

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