“Felice Cammarata: se n’è andato un Grande Uomo di Cultura” di Ciro Spataro

Quando, domenica 3 febbraio, Felice Cammarata ci convocò a Palermo all’hotel Execelsior , in occasione del 86 ° compleanno, per la presentazione del “ sedicesimo  la Sicilia nel fumetto”  e del libro dell’ing. Schirò su Mezzoiuso, mai avrei potuto immaginare che fosse l’ultimo saluto.

Ed invece a distanza di 11 giorni se n’è andato in punta di piedi lasciando a tutti noi il profumo della sua humanitas ed un patrimonio di studi, di libri che non devono certamente disperdersi.

Ero giovane studente universitario quando l’ho conosciuto alla Facoltà di lettere di viale delle Scienze, durante le lezioni di “ Filosofia della storia” del prof. Francesco Brancato di cui era assistente, e proprio in quel contesto ebbi modo di capire lo spessore culturale di Felice Cammarata soprattutto nel promuovere gli studi sulla Storia dei Paladino di Giusto Lo Dico o sulle tradizioni albanesi con la valorizzazione della figura di Giorgio Castriota Scanderbeg.

Non potrò mai dimenticare tutti gli incontri che facevamo presso la casa editrice Ila Palma, in via Castiglia a Palermo, spesso alla presenza del suo editore Renzo Mazzone, con discussioni animate sui libri che andava via via pubblicando. Ed uno dei volumi che più mi colpì fu quello relativo al grande filosofo scozzese Thomas Carlyle con il suo culòto del grande uomo nella storiografia romantica. “ Gli Eroi “ è un’opera fondamentale, affermava Cammarata, per capire  sia i riformatori che trasformarono la società che gli uomini che appassionarono le masse, evidenziando altresì come Dante Alighieri e Shakespeare venivano definiti da Carlyle “due santi della poesia” .

Era un convinto sostenitore del fumetto nella precisa consapevolezza che tale mezzo espressivo e figurativo trasmettesse messaggi e valori che servivano maggiormente ad attirare la curiosità delle nuove generazioni.  Ecco perché apprezzava il ruolo della Confraternita San Ciro di Marineo che aveva deci8so di pubblicare una storia di San Ciro a fumetti, curata da Antonino Di Sclafani e da Antonio Calabrese, per avvicinare maggiormente i ragazzi alle tradizioni socio – religiose della comunità marinese scegliendo proprio il fumetto come mezzo essenziale pe rl’uso combinato di testi ed immagini.

Basta scorrere l’elenco delle sue pubblicazioni: “Pupi e Mafia “ del 1969 sull’eroe carolingio nella demopsicologia siciliana, “Pupi e carretti, i mass media della Sicilia liberty nel 1976”, “ Brevissima storia dei paladini nel 1984”, o l’imponente storia dei paladini di Giusto Lo Dico, in 13 volumi curati proprio da lui, per comprendere i grandi meriti di felice Cammarata nella cultura siciliana contemporanea.

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