“Capacità di scelta” di Antonio Saccà

Il pettine sta giungendo ai nodi, scorsoi, un movimento ancora e può  spezzarsi. Vi sono nodi così intorcinati che non si possono dipanare, ne ho scritto tanto, ma oggi si rigonfia visibilme\nte la matassa. U|n primo nodo è il nodo alimentare, essenzialissimo della nostra epoca: bisogna affidare tutta la società, tutta la produzione ai laboratori e la natura,  totalmente  inabissarsi ne\ll'inna\tura\le o tutelare la natura lasciandola naturale? Fino ad oggi, non sempre, la Scienza ha difeso la natura naturale, oggi vuole ricreare la natura dai suoi, della scienza, laboratori. Il pericolosissimo pericolo sta:in una rigenerazione degenerata.La Natura  laboratorializzata è alchemica-chimerica. Sapevamo e  volevamo che il pane viene dal grano,i fichi seccati dal fico fresco,il vino viene dall'uva, il riso dal riso, la ricotta dal latte , la carne degli animali , non è così, tutto viene da tutto e da tutt'altro,con  aspetti conseguenziali,perchè deve esistere un vigneto se il vino non   ha fonte nell'uva? Ed un campo di grano a che vale se non occorre  al pane da laboratorio? Ma è l'intera civiltà della natura coltivata che si dissolverà, i territori dell'Agricoltura e  coloro che coltivavano. E bisogna valutare gli effetti nel corpo umano  di queste alterazione  . L'aspetto economico ha  un rilievo epocale, sul lastrico milioni di persone, cambiare la destinazione delle terre ,a parte il mutamento dei costumi alimentari, delle usanze millenarie. Su questo non c'è una minima strategia tranne quella di spossessare spostando la produzione e sostituendola Si dice o si dirà: è l'evoluzione. No, un radicale No. Non dobbiamo asservirci alle conquiste della scienza e della tecnica. Noi dobbiamo scegliere, non basta accogliere la possibilità quale che sia. Noi possiamo scegliere: proteggere la natura non sostituire la natura. E' in gioco l'umanità, vicende enormi, invece di esasperare ed esagerare i drammi geopolitici necessita dare il soppesato rilievo ai drammi economico-sociali , culturali, tecnogenetici che stanno trasformando l'uomo e la natura in prodotti di fabbrica, la fabbrica-laboratorio rifà la natura e l'uomo, di natura naturante non sussisterà,  insisto,  non sussisterà orma né dell'uomo secondo natura, né della natura secondo natura.Inutile illudersi, pernicioso ingannarsi o ingannare, tra scarsi anni il robot intelligente sostituirà l'uomo ed i prodotti di laboratorio la natura.Questa sostituzione della natura e dell'uomo affrontarla e sapere che si vuole. Si vuole il dominio di coloro i quali possiedono i laboratori e riescono ad operare queste alterazioni. Non  possiedono la ferace natura(come l'Italia) ma la feroce natura artefatta. Se ogni passo avanti della tecnica è considerato un Progresso arriveremo alla guerra,  la guerra è oggi il risultato dell' accrescimento tecnologico, ma è questione a parte. Se  facciamo di ogni progresso tecnico un miglioramento, un superamento del passato in senso positivo piomberemo nella carneficina. Possiamo creare tecniche più potenti e più alterative ma distruttive, nelle armi sta accadendo, in fondo i conflitti attuali hanno anche questo aspetto, il superamento tecnologico di prova della capacità distruttiva superiore sull'altro. Se il futuro delle nostre società consiste nel provare la nostra capacità di forgiare e conoscere la superiorità distruttiva per attuarla, da parte di chiunque, considerando l'alterazione  della natura e la sostituzione dell'uomo il futuro è unj fantasnma che viene di notte senza lanterna. Bastasse! L'uomo verrà sostituito ma soprattutto eterodiretto. Innesti  che ricevono comandi esterni possono scadere l'uomo in una marionetta impulsionata. Fondamentale:queste prospettive sono universali, paesi democratici, tirannici, volgono alla natura da laboratorio, robotizzazione sostitutiva, eterodirezione, per la causa detta: le conquiste tecnologiche lo possono attuare e ciò che può avvenire, avviene. Non si torna indietro dalle conquistre tecniche. Mas sta a noi decidere, le conquiste tecniche  potrebbero anche servire maestosamente all'umanità. La tecnica è neutra, è l'uso finalizzato che la rende favorevole all'uomo o matrigna. Vi è però un lato  rischiosissimo, se gli aspetti micidiali delle conquiste tecnologiche danno vantaggi a chi le deteniene , in nome del vantaggio, verranno usate. E stavolta accadrà quel che è sempre accaduto, così come il capitalismo sostituì per sempre l'economia antecedente, la natura da laboratorio, il robot sostitutivo, l'uomo eterrodiretto annienterebbero natura naturale ed uomo secondo umanità. E sta accadendo non è fantasia . Allora?Allora: non cadere nell'inganno di considerare  le conquiste della scienza un progresso assicurato. Manteniamo la capacità di scelta rispetto al valore uomo. 

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