Tommaso Romano, "In Natura Symbolum et Rosa" (Ed. Thule)
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- Category: Scritture
- Creato: 11 Gennaio 2020
- Scritto da Redazione Culturelite
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di Vincenzo Guzzo
Una originale e feconda idea di Tommaso Romano ha illuminato un percorso lungo il quale si coniuga la natura alla spiritualità, la terra in fiore alle visioni iperuraniche, i significati esoterici delle piante, dei fiori e soprattutto della rosa, agli incommensurabili misteri del cosmo.
Il volume di Tommaso Romano che contempla questa idea, e che la sviluppa, In Natura Symbolum et Rosa, ci offre pertanto le originali e profonde riflessioni dell’Autore che ha inteso pure ampliare le possibili visioni sul tema, ricorrendo ad un florilegio di idee e di pensieri attraverso ulteriori selezionati contributi.
Un concerto felice tra chi ha concepito l’idea guida, ossia l’impianto fondamentale di queste riflessioni, e chi l’ha sostenuta in sintonia con lo spirito contenuto nel progetto dell’opera.
Ciò che ne sortisce è qualcosa che pone mano a cielo e terra, offrendo a chi legge un forte stimolo a farsi insieme fruitore e partecipe di questa concertazione che coinvolge i doni della bellezza naturale insieme a quelli delle varie proiezioni possibili sul piano sterminato e profondo della simbologia, su quello più elevato dell’arte, e tutto ciò sino ad esaltare aspetti capaci di coniugare risvolti pratici a quelli teorico – spirituali con armoniosa immediatezza.
Per dare maggior luce a questa visione L’Autore compie una scelta che egli riassume, soprattutto, in questa opportuna citazione:
“La mediocrità̀, pensa di essere e poter distruggere impunemente il creato, ritenendosi padrona e in assoluto possesso, anche se la natura, che sa essere crudele, è meno sottomessa rispetto a tali pretese, avendo in sé una autosufficienza che sovente si fa complessità̀, come nel mutamento del clima, in spregio alla physis e in nome solo della poiein. Scriveva profeticamente Joseph de Maistre: “Noi accusiamo gli Antichi di animare tutte le parti della natura. La posterità̀ ci accuserà̀ forse di ucciderle tutte”.
Il senso profondo e attuale di queste parole ci palesa la cifra intima di questa riflessione che diviene progetto e linea guida di un’opera così straordinariamente capace di coniugare le origini a ciò che è attuale, lungo un percorso che si colloca nella consapevole aura della Tradizione.
Vincenzo Guzzo