“La risonanza emotiva delle fotografie di Antonella Lupo” - di Giuseppe Nuccio Iacono

La Bellezza è quel senso di indescrivibile benessere (ben-essere) che nutre l’animo dopo aver conquistato i nostri sensi. 

Nell’oggetto finito che viene colto dall’obiettivo esiste l’energia che fa scaturire riflessione, contemplazione, ammirazione secondo le varie declinazioni della suggestione. La maestria di Antonella Lupo consiste nell’essere una eccellente narratrice di immagini. Riesce a cogliere l’attimo fuggente e il luogo ispiratore per poi fonderli con la sua sensibile introspezione in una armonica risonanza emotiva. 

L’autrice non si accontenta della semplice osservazione perché, quando trova l’oggetto ideale per lo scatto fotografico, ne vuole percepire la soglia della dimensione materiale per andare “Oltre” e cercare “Altro”. È solo quando prende atto che l’oggetto non è soltanto un “in sé” ma è anche un “attorno a sé” che si compie la Bellezza della fotografia. 

Ed è proprio quella forza della Bellezza che vediamo sfilare con una serie di affascinanti fotografie di pagina in pagina. Il libro stesso ne diventa lo scrigno ideale che ne conserva sensazioni, suggestioni e riflessioni. Chi lo sfoglia troverà quella immagine, quella composizione, quella prospettiva e quei colori che non potranno lasciarlo indifferente.

Il Mare è uno dei temi più frequenti nelle foto di Antonella Lupo. Non è assolutamente un caso! L’autrice, come ogni abitante di un’isola appartiene al mare. Quel mare che parla all’anima riecheggia nella foto e si concede nella stessa copertina del libro.

 Quel mare ci svela l’incredibile mistero delle onde che, con la loro bianca spuma, sussurrano la storia del susseguirsi di civiltà che Poseidone regalò alla Sicilia come dote culturale. E nelle foto di Antonella Lupo riemergono (e il caso di dirlo) quelle reminiscenze e quelle memorie che si fondono nel presente, nelle forme e nello stile di alcuni manufatti e in alcuni particolari architettonici. 

E non è un caso se nelle architetture di chiese, di palazzi o caseggiati rurali gli uomini tendono a non apparire. È una scelta che sembra voler annullare un tempo preciso. 

Una serie di immagini è dedicata al paesaggio che viene inquadrato brillantemente dall’apertura di alcune finestre o porte. Qui la profondità indefinita riesce a condividere alcuni particolari della natura o di manufatti. Si genera così un equilibrio virtuoso con delle composizioni che l’occhio sempre indagatore sogna, desidera e ricerca. E il trionfo del Significante e del Significato si manifesta palesemente negli scatti dove il mare infinito si unisce all’orizzonte con il cielo infinito. 

 

Il mare così come il cielo è percepito e riproposto dall’obiettivo dell’autrice come quella enorme vastità che ha sempre affascinato gli uomini; in essi è contenuto il segno dell’infinito e l’immagine dell’eternità. 

Cosa è l’arte della fotografia se non una sfida al Tempo che scorre, ai luoghi che cambiano e all’Infinito? Questa sfida è raccolta dalla fotografa che dalla realtà (che è patria di materie finite) seleziona una serie di attimi irripetibili con l’occhio artistico.  Tutto passa, tutto trascorre. Anche un semplice oggetto cambia in poco tempo in base alle intensità della luce e ad altre varianti. La fotografa congela la scena e la libera dal tempo per traslarla nella dimensione dell’Infinito. È un vero tributo al mistero della Bellezza che, in verità l’uomo non può o riesce a definire perché la Bellezza non ha né limiti, né confini o argini. La Bellezza come la bella fotografia non si “de-FINISCE” con le parole; semmai si “INFINISCE” con il silenzio dell’osservazione e con la passione che sono gli strumenti creativi di Antonella Lupo.

Donnafugata 3 Dicembre 2023

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