Intervento di Salvatore Lo Bue in occasione dell'inaugurazione della Mostra "Face and Places of Sicily" di Giovanni Messina

La pittura è imitazione. Imitazione aristotelicamente significa la ricreazione della natura secondo la materia dell’arte.

Ogni forma d’arte se è vera è imitativa: tende cioè a ricreare l’essenza della natura in una nuova sorta di creazione che ripete la prima.

Il pittore soprattutto è colui che continua la creazione divina, colui che dà volto al visibile, volto nuovo che sembra un tentativo di cogliere l’indicibile, l’invisibile, il tempo di una nuova verità.

Sono stupende le albe e i tramonti, le aurore e i crepuscoli di Giovanni Messina.

Il rosso colora quella intensità originaria che era propria delle cose nell’istante in cui sono state create.

Gli azzurri testimoniano di quel primo cielo quando tutto accadde e tutto fu generato.

I gialli sono la speranza e la forza di quella realtà che ha alla fine compimento tra le mani del primo artista che ha generato il mondo.

Vediamo quell’Alba ad Isola delle Femmine, vediamo quell’Alba del Golfo di Palermo quei momenti di puro colore che testimoniano la sottile arte di Giovanni Messina.

Il mare poi, il protagonista di tutto, quel mare che nacque al principio di tutte le cose e che è la cosa più vicina all’anima che Dio abbia mai creato. Il mare con i mille riflessi con le barche in rada il mare tremolante di Sferracavallo e di Mondello, il mare che accoglie il mistero e che parla una sua lingua che solo la pittura sa individuare e capire.

Messina parla con gli elementi, li raffigura, li concentra, li ricrea, li accarezza, li porta alla visione prima. Egli è un cantore della natura, e non solo della natura marina, ma anche di quella dimensione autunnale della natura che è bellissimo rivedere il quel filo di alberi in quel sentiero Fra gli alberi di Monte Pellegrino, quei marrone attraverso cui si tocca con mano l’autunno della vita ma nello stesso tempo attraversato da quegli spazzi di luce che sono sempre presenti come un mistero nella pittura dell’autore e dell’artista.

E poi gli elementi degni di Vincent van Gogh in Guardando il cielo fra i fiori, quel giardino dove fiori rossi s’inerpicano fino a toccare l’azzurro del cielo quel sentiero misterioso dove una creatura infantile cerca invano di prendere con il retino una farfalla come a indicare una delle immagini dell’anima tra le più belle della nostra pittura contemporanea palermitana.

Si perché Giovanni Messina è un grande impressionista: le ombre, i colori, i riflessi, l’erba sempre presente, le nature i sentieri perduti dei boschi o delle normali strade di campagna. Ecco: tutto è impressione tutto è sensazione, tutto è colore tutto è vita.

Perché Messina sa dare vita al colore e sa dare colore alla vita: nella sua poetica tutto è vivace spinta verso il principio recupero delle essenze, tentativo di realizzare l’idea della nostra presenza nel mondo della nostra vita tra tutte le bellezze del creato. Lo si vede questo anche ne La scelta in quel quadro fondamentale della sua poetica dove noi vediamo nella immagine di una bambina l’umanità intera dinanzi al mistero dell’universo. O in Dove sei!!!, quella bambina con le braccia spalancate sembra abbracciare il mistero del primo giorno, sembra indicare che noi siamo lì dinnanzi alla natura, sempre in preghiera e in attesa, mentre il mare si avvicina e si sparge la voce del vento, mentre rivoli d’acqua toccano le sponde e l’umanità in quella bambina è ferma, infinita, capace di abbracciare come Frida Kahlo il mistero stesso dell’essere.

Quanto più bello, quanto più vero ogni ritratto che è un paesaggio dell’anima. Perché i ritratti di Messina sono un paesaggio, sono il racconto di tante storie interiori, sono attraverso gli occhi la visione di quel mistero infinito che l’anima umana.

Tutto in Giovanni Messina è vita attraverso il colore. Tutto in Giovanni Messina è colore che trasforma la vita in immagine. Tutto in Messina è immagine, ma ricreata secondo una modalità innocente, semplice, originaria e originale: egli conserva la meraviglia dello sguardo di un fanciullino, egli sembra custodire l’infanzia del mondo che appare nel volto di ogni colore.

Dipinge con i rossi, con i gialli, con i verdi, con i marrone come un musicista procede attraverso ogni nota verso l’armonia.

E sono armonie di bellezza quelle che il pittore raggiunge sempre, comprende, vede.

La sua pittura è un canto. La sua pittura è un universo di immagini, colori e verità  che nella semplicità dell’infanzia del suo cuore sa farci intravvedere come accade solo nei fanciulli, la bellezza il mistero del creato.

Nel tempo si affermerà e sarà evidente la nuova poetica che è possibile leggere nelle opere di Giovanni Messina.

 

 

 

 

 

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