“Con Vincenzo Cardarelli la poesia è bellezza. Un classico del Novecento. Verso le celebrazioni dei Sessant’anni della morte” di Pierfranco Bruni
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- Category: Scritture
- Creato: 13 Ottobre 2018
- Scritto da Redazione Culturelite
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Vincenzo Cardarelli ebbe sempre un rapporto particolare con la critica letteraria. “Sono rari quei critici che potrebbero sostenere un colloquio a quattr'occhi con l'autore che hanno giudicato”. È uno dei “moniti” molto forti che ha sempre accompagnato il suo essere poeta e scrittore di una prosa che ha segnato il Novecento. Poeta unico. Il suo Leopardi va oltre l’infinito e si ancora al porto della siepe – radici. Un poeta che ha cercato la bellezza. Vivendola tra la vita e le parole.
In una lettera a Sibilla Aleramo, datata Roma, agosto 1909, Vincenzo Cardarelli scriveva: “… un artista non è soltanto un creatore della Bellezza, ma un suscitatore della Bontà; perché Bontà e Bellezza sono due nomi che esprimono una sola forma di vita superiore”. Si tratta, in un piccolo inciso, già di un manifesto poetico. La poesia come bontà e bellezza. Un modello di estetica che raccorda il sentimento della parola alla voce e al silenzio dell’anima.
Uno dei poeti che ha segnato una linea ben precisa nel contesto del Novecento poetico Italiano, attraverso codici linguistici legati alla tradizione e all’estetica della bella parola (in un costante raccordo con il sentire dell’anima) è stato certamente Vincenzo Cardarelli. Il poeta del lirismo, della malinconia velata, delle nostalgie ancorate ai ricordi che non si dimenticano. Un poeta che ha attraversato i generi del primo Novecento e non si è lasciato condizionare. Anzi egli stesso è stato un attraversamento. Non si è fidato dei generi.
La sua poesia e la sua prosa (“d’arte”) hanno caratterizzato contesti storici e generazioni. In Il viaggiatore insocievole ha scritto: “Nessuno è mai riuscito a farmi un ritratto passibile e somigliante…”.
I suoi testi, il suo costante anticonformismo sono una viva testimonianza. Testimone e protagonista dunque. Ma la sua opera detta, tra l’altro, un viaggio nella realtà della storia e definiscono dei percorsi in cui arte e letteratura fanno i conti con la storia del Novecento. Un poeta dell’anima dentro la storia del Novecento. Si pensi ai suoi primi lavori. I Prologhi di Vincenzo Cardarelli portano la data del 1916. Siamo in piena prima guerra mondiale. È l'anno in cui Antonio Salandra si dimette dal Governo. Le truppe italiane conquistano Gorizia e continuano la battaglia sull'Isonzo. Se ne contano, fino al novembre del 1916, nove.