"Lettera a Pino Giacopelli" di Gonzalo Alvarez Garcia

Caro Pino, sento il bisogno di conversare con te, di dirti “Buon giorno” dopo tanto tempo.

Sei partito senza darmi il tempo di ringraziarti. Mi accordasti la tua amicizia prima che io la cercassi. Mi accogliesti nella cerchia della Tua Accademia Siculo Normanna.

Prima il premio Letterario a Giacalone, dove potei vedere gli occhi impavidi e stringere la mano impavida del Giudice Borsellino. Occhi e mano consapevoli, ma impavidi.

Poi mi volesti nella Giuria dell’Accademia.

Parlo spesso con te. Lego la tua Poesia. Appartieni a quella schiera di Poeti che costringono il lettore a fermarsi, a fare un tratto di strada insieme.

Mi sembra, mentre ti lego, di camminare con te tra le vecchie stradine rimaste della Monreale prima di Monreale, della Ciambrina che Guglielmo II fece costruire per degna abitazione delle Maestranze, di quei sapienti misuratori di Pietra e di Luce, Costruttori di armonie tra Pietra, Luce e Fede Religiosa.

Vorrei rivivere quelle serate, dopo cena in casa tua. Lidia e Ottavia, tu ed io, ci sedevamo fino a notte inoltrata nello splendido terrazzo e ascoltavamo il silenzio sonoro tra montagne e stelle.

La città oscura rimaneva sotto, insensibile e invisibile.

Come non cercarti per dirti Grazie, da uomo a uomo?

Nella nostra piccolezza di esseri umani, tu Artista e Amministratore, hai continuato l’Opera di Guglielmo II, hai lasciato una Città più ricca di Cultura, di Artisti, di nuove istituzioni culturali viventi.

Non sei partito. Ti si può trovare passeggiando silenzioso per le strade che hai rese più degne di essere viste e sentite.

Questa tua Presenza sulle strade del Monte Reale mi ricorda un’altro amico fraterno che partì senza darmi il tempo di congedarmi da lui: il Professore di Architettura dell’Università di Palermo, Antonello Samonà, le sue Lezioni “magistrali su la Cattedrale di Guglielmo.

Lo conoscevi. Conoscevi il suo fervore, il suo misticismo estetico-religioso quando parlava della Cattedrale. Purtroppo non scrisse.

Quattro Alunni, però, hanno scritto il libro maturato all’ombra della sua Cattedra e lo hanno dedicato cordialmente al Maestro. Ecco il titolo del libro, con il nome degli Alunni e la limpida dedica al Maestro:

 

                                   “Il Duomo di Monreale, architettura di luce e icona”.

                                   autori: Aurelio Antonio Belfiore,   Alessandro Di Bernardo, Giuseppe Schirò, Cosimo Scordato:

                                                           “Ad Antonello Samonà ascoltando il silenzio delle Pietre e

                                                 della Luce gli occhi azzurri di cielo. In memoria”.

 

Grazie anche a te, Antonello, continuatore, a modo tuo, di Guglielmo.

Ora ti saluto, Pino. Busserò ancora alla tua Porta e parleremo fino a notte inoltrata sul Terrazzo.

Palermo, 5, 9. 2022// Gonzalo Alvarez Garcia.

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