I Togbe: Re in tempi di Repubblica

di Antonino Sala

 

I Togbe sono i Re o capi tradizionali di una regione, le figure istituzionali che alcune repubbliche africane, come il Ghana o quella di Togo, riconoscono e tutelano attraverso le proprie costituzioni democratiche. Sembra un controsenso che delle repubbliche nelle loro carte costituzionali contemplino queste figure che ancorano la loro legittimità alla discendenza e al diritto divino, ma non lo è se riflettiamo sul dovere che ha uno Stato di tutelare l’identità e la cultura del proprio popolo formatesi nel tempo e sedimentata nel cuore dei propri cittadini e non tentare di “ri-formarle” secondo l’ideologia asfittica delle classi dominanti magari estere o ex coloniali.

Questi sovrani si occupano di preservare l’identità e le tradizioni del loro popolo, svolgono una funzione di equilibrio, tra le antiche istituzioni tribali e quelle moderne sorte con la fine del colonialismo, attraverso le camere locali in cui esercitano i loro poteri e le loro competenze, principalmente per quanto riguarda la gestione della terra.

Essi fanno parte della camera regionale e nazionale dei Re nella quale eleggono il presidente, che ha la funzione di dirigerne i lavori e rappresentarli presso il governo centrale.

I togbe, siedono sul trono per diritto dinastico, lo sono a vita e hanno l’obbligo, sancito dalla costituzione, proprio per preservarne il ruolo di simboli dell'unità nazionale, di non fare politica o di abdicare qualora volessero concorrere per una carica elettiva, ma possono lavorare al servizio dello stato come funzionari o per aziende private. Infatti molti di loro sono impegnati nelle istituzioni o sono manager di grandi gruppi industriali come Togbe Afede XIV presidente del World Trade Center di Accra (WTC Accra) ed anche della National House of Chiefs la Camera nazionale dei Capi. Quasi tutti hanno un alto livello d’istruzione avendo studiato nelle migliori università dei loro paesi o all’estero in quelle occidentali ed anche per questo il loro prestigio è molto elevato tra i loro connazionali che in loro vedono una classe dirigente autonoma, sganciata da logiche partitiche e preparata al meglio ad affrontare le tematiche a cui sono preposti.

Dando uno sguardo ai loro profili si conferma l’alto grado di professionalizzazione: il 17% sono docenti, il 18% sono dipendenti pubblici, il 5% sono avvocati e il 35% sono agricoltori (National House of Chiefs 2008, African Trade Project 2007). In confronto ad altri attori della società africana, il capitale culturale dei Neotraditional actor, come sono stati denominati da Knierzinger Johannes nel 2011 nel suo studio “Chieftaincy and Development in Ghana: From Political Intermediaries to Neotraditional” per il dipartimento di antropologia e studi africani della “Johannes Gutenberg University Mainz” è certamente maggiore del loro capitale economico, il che significa che sono motori di uno sviluppo più culturale che finanziario. Nello studio si afferma, anche a ragione, che essi non sono solo i beneficiari di molte opportunità, grazie l'elevato capitale culturale accumulato, ma al tempo stesso sono promotori di sviluppo per l’intero sistema paese. La ricerca, certamente interessante, per molti versi critica il sistema africano, e mette in rilievo gli aspetti contraddittori di una società in rapida crescita, sia demografica che economica, che aspira ad essere sempre più moderna ed integrata con i sistemi occidentali, ma che cerca nello stesso tempo di non perdere se stessa nell’indistinto globalizzato, che omologa e schiaccia le culture indigene al fine di rendere più facile lo sfruttamento delle loro risorse naturali.

Il ruolo di leadership nella società africana dei togbe e la capacità di essere i più attrezzati culturalmente, grazie anche al loro status, gli permette di essere una classe dirigente autonoma ma non indipendente dallo stato, che esercita i poteri attribuitegli dalla costituzione repubblicana nella National House of Chiefs.

Infatti la Camera dei Capi intraprende lo studio, l'interpretazione e la codificazione delle leggi consuetudinarie, alla luce delle nuove normative emanate dal Parlamento nazionale; fa una valutazione delle abitudini e degli usi tradizionali al fine di modificare e in qualche caso vietare quelle abitudini o usi che sono troppo obsoleti o socialmente dannosi. Essa ha competenza di appello in qualsiasi causa o questione che è stata determinata dalla Camera regionale, divenendo un luogo istituzionale più vicino alla popolazione dove far valere i propri diritti senza grosse pastoie burocratiche a cui noi occidentali siamo purtroppo avvezzi.

I capi combinano ruoli esecutivi, legislativi, giudiziari e religiosi - tradizionali. Essi sono centri di potere politico e sociale nelle loro aree di competenza, simboleggiano il potere temporale e spirituale in molte parti del Ghana e dell'Africa che le altre istituzioni, per la loro stessa radice immanente non possono fare, rafforzando così il sentimento di legame e fedeltà con l’autorità statuale come solo la regalità riesce a rappresentare.

La nobiltà e la riverenza attribuita a queste figure regali in Ghana hanno contribuito in modo significativo alla immagine positiva sulla scena locale e internazionale della Repubblica e del suo presidente. I togbe continuano a svolgere così un ruolo unificante in ambito socio-culturale, politico e religioso, proiettando e tutelando i valori e la cultura della nazione.

È interessante notare che questo sistema in Ghana non consente al Parlamento, l'organo legislativo più alto del paese, di emanare leggi che conferiscano a una persona il riconoscimento di capo così da renderne la figura sciolta da qualsiasi vincolo politico o amministrativo.

I Re tradizionali sono anche dei trustee, amministratori delle terre comuni e delle risorse naturali e sono spesso il perno attorno al quale ruota anche lo sviluppo socioeconomico locale, ancora in larga parte basato sull’agricoltura.

Nel concreto essi agiscono come “custodi” della terra e circa l'80% di quella ghanese è amministrata da loro per conto della popolazione nel rispetto delle leggi locali e nazionali.

Inoltre un ruolo importante viene attribuito alle donne, principalmente nel sud del Ghana, infatti esse sono partecipi della vita delle camere regionali come "madri regina" e non sempre sono legate da rapporti di parentela con il togbe, esse agiscono come leader morali della comunità, consigliando i capi e cercando dove possibile di mitigarne gli eccessi e preservando il ruolo femminile da eventuali speculazioni tipiche delle società cosiddette “evolute” lontane dalla loro visione tradizionale della vita.

Infine questo sistema è sempre stato anche uno strumento di formazione dell'élite, e la popolazione sembra proteggere attivamente lo status e l'integrità dei capi proprio per le loro caratteristiche spirituali di sintesi tra modernità e tradizione, sapendo che, cautelando i Re salvaguarda se stessa dalla corruzione di un modernismo che tutto omologa in nome di un eguaglianza ipocrita che nega il diritto naturale alla differenziazione, che invece le culture autentiche ed antiche esaltano e valorizzano anche in tempi di repubblica.

 

 

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