“Ad un mese dalla scomparsa, Guido Ceronetti un “reazionario” postmoderno” di Mario Bozzi Sentieri
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- Creato: 16 Ottobre 2018
- Scritto da Redazione Culturelite
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La rivista-catalogo “Cartevive” offre una dettagliata “fotografia” delle dieci sezioni in cui è stata divisa la mostra (alimentazione, ambiente, cinema, cronaca nera, donna, guerra, lingua italiana, morte, religione, viaggio) con le relative 262 schede di approfondimento, insieme a due articoli su “Guido Ceronetti e il teatro” (Manuela Camponovo) e “Guido Ceronetti giornalista” (Bruno Quaranta).
La mostra conferma l’originalità dell’intellettuale ed il suo anticonformismo. Collaboratore dal 1972 del quotidiano “La Stampa”, Ceronetti ne interpreta l’anima “reazionaria”, riconoscendosi affine a Joseph De Maistre e alle sue notti o veglie di Pietroburgo e nemico del Terrore della Rivoluzione francese, contrario all’Attualità, fato e malattia dei quotidiani, ed ammiratore del Cioran misantropo appassionato, fino alla scoperta tardiva di Céline e del suo Voyage , “bibbia della rivolta argotica impotente e dell’irrisione senza fine dello sforzo umano”.
Il Ceronetti delle antistoriche marionette, il “rabdomante – come scrive Manuela Camponovo – di tragedie, di lacrime e sangue”, impegnato a portare scompiglio e sorpresa tra le folle frettolose e distratte, il difensore della Luna (sua l’originale reprimenda contro l’invasione lunare degli Anni Settanta, pubblicata, non a caso, nel 1971, dalle “reazionarie” edizioni Rusconi), l’artista dei collages e delle cartoline novecentesche, delle fotografie in bianco e nero e dei ricordi d’infanzia (tra carillon, giostre, clown, maschere, bambole, ombrelli e ventagli) nel rivendicare la sua vita “inattuale”, in realtà ci consegna la sua eterna attualità, postmoderna ed intramontabile. Un intellettuale, Ceronetti, da non dimenticare, ma da “rivendicare” con orgoglio.