I guerrieri Greci

di Vincenzo Gennaro

 

Negli ultimi bronzi, in particolare quelli concepiti e realizzati dall’aprile 2008 in poi riemerge come da un letargo millenario lo spirito dell’anima greca e mediterranea. Sono sculture che esprimono la ricerca del bello nelle quali la figura umana, i corpi atletici, il movimento sono portati talora ai limiti dell’astrazione .

In queste sculture si sente una energia potenziale che si libera come da un pugno serrato, come una esplosione che proietta le sue schegge in uno spazio plastico dilatato ed espanso pur mantenendo in equilibrio la loro complessa composizione articolata e dinamica

 La struttura compositiva delle opere si regge sulla contrapposizione delle forze, sulla dislocazione topograficamente successiva e sapiente delle masse e dei pesi che non si dissolvono fisicamente nello spazio perché trattenuti insieme da una composizione a spirale  che tutto armonicamente avvolge in una unità plastica che magicamente resiste alle estreme tensioni della forza centrifuga .

Riaffiora l’antico schema geometrico delle linee forza generatrici di una magica armonia , come nei timpani di templi e nelle metope del Partenone, una vera metamorfosi della forma e della materia che si addensa e si aggruma per poi liberarsi di scatto in gesti estremi, in ritmi plastici convulsi e serrati.

Anatomia e strutturalità si sono qui dati convegno per rispondere agli slanci magmatici che erompono con estrema nobiltà da una trama storica e da un tessuto mitologico fortemente radicato in ciascuno di noi.

Sono opere nate da una frugifera e perdurante fantasia che alimenta la nostra vita e ci restituisce l’orgoglio di una appartenenza al mondo perduto dell’età dell’oro, nel quale la vita degli Dei si intrecciava con quella degli uomini, facendo sentire gli dei più umani e gli uomini più divini, totalmente immersi in una concezione eroica e struggente della vita.

Questi bronzi fusi a cera persa sono lì per resuscitare l’orgoglio antico, sopito ma mai spento del tutto, di un popolo depositario di una cultura millenaria intrisa dei valori più alti della civiltà che hanno scolpito la storia della nostra terra.

Invitano quindi ad una immersione nel mare delle radici remote  della nostra identità culturale, alla scoperta di frammenti della nostra memoria ancestrale per ritrovare l’antico prestigio e per rilanciare  grazie ai nostri beni culturali un nuovo modello di sviluppo sociale ed economico .

La tematica delle opere è ispirata ai nativi, ai coloni, alla loro espansione ed al suo contenimento, alla sete di autonomia e di libertà, alle alleanze per soddisfarla, ai tradimenti ed alle distruzioni.

Queste le fonti di ispirazione :Empedocle e Falaride, Leonida e Serse, Ducezio, re dei Siculi, Italo ed Eracle, Gelone e Trasillo, Dionigi e Imilcone, Achille, Enea, Ettore e Patroclo, Archimede, Agatocle, Stesicoro.

 Affiorano dalla superficie epiteliale dei bronzi i sogni di gloria degli eroi,  le ansie e le speranze, le vittorie e le alterne sconfitte .Sono guerrieri che esprimono la crudeltà ed insieme la pietà, vivono le umiliazioni e studiano le strategie, ispirano leggende ed alimentano miti.

La devozione ai capi e la ribellione si mescolano con le vendette ed i perdoni. I ricatti e le astuzie tessono la trama dei drammi presenti ed a venire.

 I pianti ed i canti glorificano gli dei e i semidei .

Le mogli e le madri coltivano gli affetti per i guerrieri alla conquista di gloria e ricchezza, sempre alla ricerca di una qualche forma di immortalità.

Proprio così una immortalità conquistata con le armi, con l’arte, con l’astuzia ed il genio. Ma a Gigalmesch che disperatamente la cercava fu detto :Quello che tu cerchi non lo troverai.

  Tutto invano allora ?

 

Forse  no, se ancora oggi ne parliamo e studiamo questa lega, ancora calda nel suo crogiolo, questa lega chiamata anima mediterranea, antica, sì, ma più attuale che mai se a distanza di tre millenni artisti di oggi io compreso, cercano e scavano in essa alla ricerca dei segreti nascosti e verità ulteriori bramosi come allora di una sete dell’oltre insoddisfatti  di un presente grigio e piatto, dequalificato come un reato minore . 

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