Un estratto a cura di Francesco Maria Cannella dalla nuova silloge "Chiantulongu" di José Russotti (Ed. Museo Mirabile)

 

"Chiantulongu"
(Piantolungo)

Edizioni Museo Mirabile, Marsala, 2022
 
 
 
«Quanta bellezza, quanta gioia di vivere, quanto desiderio di certezze mancate! La lettura delle poesie di J. Russotti è doloroso rimpianto, è amarezza non voluta. Le immagini scorrono veloci in gran parte metafore di realtà vissute nell’amata sua terra di Sicilia dove il significante e il significato si sdoppiano come il relativismo individuale di L. Pirandello. Ma dietro tutto ciò albeggia, contro la fine-morte, un raggio di sole negli occhi di un amore desiderato e mai cercato».
Amalia De Luca
 
 
VOCE DELLA MADRE
«La sua ultima raccolta ha un titolo emblematico Chiantulongu in cui ‘longu’ ha una doppia accezione: non finisce mai e ha lontane radici! Infatti la sua vita affonda le ràdiche in un lontano paese, l’Argentina, terra d’emigrazione per buona parte dei siciliani. Come per tutti gli emigrati, il legame parentale, soprattutto con la madre, prende il sopravvento, diventa insostituibile e lascia il segno per tutta la sua vita adulta. Rimasi attaccato alla tua ombra fin quando tutto si è sciolto dentro una tempesta di fuoco, con la cornacchia ferma sul bàratro e la nebbia fitta sul mattino ad asciugare il sudore dell’ultimo istante con te».
Concetta Mangiameli
 
 
 

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