"Théodore Géricault" di Luigi De Mitri

Théodore Géricault nasce a Rouen il 26 settembre del 1791 in coincidenza coi festeggiamenti per la nascita della nuova Costituzione imposta da Luigi XVI, due anni dopo la Rivoluzione.

In una ricca casa, Louise-Jeanne-Marie, di trentuno anni, dava alla luce Géricault, primo e unico figlio di Marie e dell’avvocato Georges Nicolas Géricault.

Erano tempi difficili tra fame, miseria e inaugurazione della ghigliottina inventata e progettata si presume dal medico Guillotin, ma che comunque ne prese il nome.

A Rouen, il giovane avvocato faceva fatica a sopravvivere, così decise di accettare l’invito del cognato Siméon Bonnesoeur-

Bourginière, cioè quello di associarsi alla manifattura di tabacco che da poco l’aveva acquistata nel 1792.

Nel 1796 tutta la famiglia, compresa la severa suocera, si trasferì a Parigi in un appartamento situato in Rue de Bellechasse.

Il piccolo Theodore inizialmente fu mandato nel convitto di Monsieur Dubois Loiseau e successivamente nel collegio di Renè Richard Castel.

L’adolescenza di Géricault ha coinciso con l’ascesa al potere di Napoleone Bonaparte che da Generale diventerà Primo Console e poi Imperatore.

Theodore non sopportava le regole severe del collegio, ed era poco interessato allo studio, poiché era attratto solo dal disegno.

Dopo il collegio s’iscrisse presso Lycèe Imperial dove insegnava un bravo maestro, Pierre Bouillon, ex allievo del grande Louis David. Bouillon riteneva indispensabile per un artista imparare bene a disegnare, esercitandosi nel copiare dal vero i calchi di sculture antiche.

Géricault da piccolo ha sempre manifestato oltre all’arte l’amore per i cavalli, tanto da diventare un perfetto cavallerizzo.

Il 15 marzo 1808 gli morì la madre e questa perdita così importante gli cambiò la vita.

Lui e suo padre decisero di cambiare casa e si trasferirono al numero 8 di Rue de la Michodiere, vicino all’Opèra. Fu in questo periodo che Géricault decise di dedicarsi totalmente all’Arte, sapendo di non avere problemi di denaro, perché la madre gli aveva lasciato una piacevole rendita amministrata dallo zio Carmel.

 

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