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La brama di potere, di dominio e di rapina genera conflitti devastanti per l'umanità e per l'ambiente che soccombono impotenti.La globalizzazione fa perdere alle culture la loro identità specifica, storica e antropologica. Tutto viene sacrificato sull'altare dell'ultimo demone il profitto anche la biodiversità . La ricchezza si accumula nelle mani di pochi potenti, la povertà dilaga, l'esclusione genera degrado e malattia. Il dissesto ambientale, igienico e alimentare produce mostri, batteri e virus che prosperano sulle macerie della nostra disastrata umanità post-industriale fatta da migrazioni forzate di popoli verso la valle dell'Eden che non c'è. Il virus aggredisce le società industrialmente avanzate, i grandi centri di produzione di beni superflui che producono cambiamenti climatici, essendo i maggiori produttori di emissioni nocive per l'ambiente e anche per l'uomo e la biodiversità.Il virus aggredisce le megalopoli dove si è concentrata la moltitudine che ha abbandonato la terra al degrado. L'Amazzonia l'Australia e la Siberia bruciano, gli uragani imperversano, le alluvioni pure. Il coronavirus ci dice: State lontani fra voi ,fermatevi sulla terra come il seminatore fa con i chicchi di grano ,abbiate cura della natura, modificate lo stile di vita ,cercate nuove più importanti valori e riducete inutili sprechi. Ma noi non cambieremo, siamo ostinati malgrado i messaggi dell'età dell'Acquario che incombe, , noi non guardiamo più le stelle per orientarci, vogliamo tutto subito, togliendo ai poveri il poco che hanno, l'umanità non crede più in nulla malgrado tutto i segnali premonitori  non ci fanno tregua fa tempo. 

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