Come far crollare “il castello di carte” della dittatura del pensiero unico – di Domenico Bonvegna

I miei lettori mi perdoneranno se insisto sul tema che ho trattato la settimana scorsa. Anche questa volta intendo proporre una interessantissima riflessione ripresa dal quotidiano online International Family News (IFN). IfamNews è un progetto dell'international Organization for the family, (IOF). E' importante precisare: “Ci anima – scrivono gli organizzatori - il desiderio di dare vita al primo strumento informativo pro family e pro life davvero mondiale. Proprio come raccoglie decine di migliaia di leader di tutto il mondo attorno al World Congress of Families (WCF), il Congresso mondiale delle famiglie, così, con questa iniziativa editoriale, la IOF punta a creare una comunità globale di lettori online di cui diventare la fonte d’informazione privilegiata”.

Ancora un editoriale del giornalista Robert Siedlecki, che merita molta attenzione (Ave ai Martiri, 19.6.23, IFN) Siedlecki si chiede come è stato possibile che tanti cristiani nei primi secoli della loro storia, hanno preferito essere martirizzati piuttosto che rinnegare la propria fede. Per il giornalista di Ifamnews la risposta è semplice, “quando qualcuno è disposto a soffrire la morte piuttosto che rinunciare a qualcosa in cui crede, incoraggia gli spettatori a indagare ulteriormente su ciò in cui il morente crede”. Se i cristiani stavano seguendo una menzogna, c'è da chiedersi: chi sarebbe disposto a morire per una menzogna? Del resto è proprio la testimonianza del sangue dei martiri che ha contribuito a sviluppare la Chiesa.

“Ciò che è stato vero per la Chiesa ai tempi dell’Impero Romano può essere vero anche per chi di noi sta lottando contro l’Impero di oggi. Chi sono quelli dell'impero di oggi? Sono “I portatori di correttezza politica e di wokeness oggi chiedono il sangue di chiunque si discosti anche minimamente dalle loro false dottrine. Perché? Perché in fondo sanno che la loro ideologia è un castello di carte che crollerà se si permetterà di dire un minimo di verità sulla pubblica piazza. La loro ideologia semplicemente non può reggere alla testimonianza della verità”.

In effetti oggi con la dittatura del pensiero unico, secondo Siedlecki, non è una esagerazione sostenere che stiamo vivendo un'epoca che assomiglia molto alla vita sotto il comunismo nell’Europa dell’Est durante il secolo scorso. In quei regimi comunisti tutto era sotto controllo del governo, dai giornali alle università, le scuole, i sindacati, le imprese. In pratica qualsiasi pensiero o parola di verità che contraddicesse la linea ufficiale del governo, veniva duramente punito.“Se osavate difendere la verità e opporvi alle menzogne dei regimi comunisti, potevate essere licenziati dal vostro posto di lavoro, vedervi negate le promozioni, arrestati, imprigionati e costretti a sottoporvi a un “corso di rieducazione”, tra le altre cose”.

Pertanto, si chiede Siedlecki, se esiste oggi qualche differenza tra il trattamento “se si osa dire la verità e opporsi alle menzogne del movimento radicale LGBT, del movimento ambientalista radicale o di qualsiasi altro movimento radicale sostenuto da ideologi woke?” . Basta fare due esempi, il caso del presidente Trump, perché ha osato dire la verità,“è stato incriminato da un procuratore cittadino corrotto e da un Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti corrotto, è stato oggetto di altre indagini governative e cause legali frivole, è stato bandito dai social media e i suoi prodotti di marca sono stati rimossi dai negozi, tra le altre cose. Dopo che Bass ha ripubblicato un video a sostegno del boicottaggio di Target e Bud Light per il loro sostegno all’agenda radicale LGBT e alla corruzione dei bambini, la sinistra si è immediatamente scagliata contro di lui. Hanno costretto Bass a presentare scuse e a sottoporsi a una “formazione sulla sensibilità”. E anche dopo aver fatto queste cose, i Toronto Blue Jays lo hanno licenziato”.

Rod Dreher nel libro Live Not by Lies. A Manual for Christian dissidents” (“Non vivere di bugie. Un Manuale per cristiani dissidenti”), chissà se qualcuno sarà disposto a pubblicarlo in Italia, afferma che i cristiani gve le altre persone che si rifiutano di accettare le bugie della sinistra possono imparare molto dai dissidenti dell’Europa orientale di cinquant’anni fa che si opposero al comunismo.

“In primo luogo, questi dissidenti hanno aderito con fermezza alla verità; sapevano che da essa dipendevano sia la sanità mentale che la civiltà occidentale. In secondo luogo, cosa altrettanto importante, erano disposti a subire le conseguenze per aver detto la verità. E facendo queste due cose, i dissidenti dell’Europa dell’Est sono riusciti a far cadere l’Impero del Male sovietico nel 1989-91, cosa che nessuno pensava fosse possibile solo pochi anni prima”. Dreher dice che oggi dobbiamo fare lo stesso, cioè essere impavidi nel dire e vivere la verità e poi essere disposti a soffrire per essa. E man mano che si accumulerà il numero di martiri puniti per la verità, i nostri ranghi cresceranno in modo esponenziale e potremo rovesciare l’attuale Impero del Male dei “liceali”.

La verità è attraente e nulla costringe le persone a confrontarsi con essa con la stessa forza della testimonianza dei martiri. “Perciò cantiamo inni prima dell’avvicinarsi dei leoni stregati, sapendo che alla fine la nostra testimonianza della verità vincerà sull’Occidente. Resistete, uomini e donne dell’Occidente! La vittoria sarà nostra se solo avremo il coraggio….”

 

 

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