“Sguardi di Eros Donna / Demone della Trasformazione” di Vitaldo Conte

L'arte dionisiaca vuole convincerci dell'eterna gioia dell'esistenza:

senonché dobbiamo cercare questa gioia non nelle apparenze,

ma dietro le apparenze.

Friedrich Nietzsche

 

 

Introduzione:

La Donna Demone della Trasformazione è un archetipo dell’Eros: vive nei richiami ancestrali dell’essere. Le sue apparenze sono molteplici: divine, femminili o transgender, comunque contagiate da Dioniso. Gli sguardi di questa seduzione demonica “accendono” (fino all’ossessione) artisti, scrittori e filosofi, ma anche comportamenti umani. La pelle e il trucco della Donna possono trasmutarsi in Beauty Art. Il suo corpo danzante è una sensuale dinamica-attrazione nel Tango. La Rosa Rossa, simbolo di desiderio (profano e mistico), può divenire un corpo d’amore. La pulsione per un immaginario di estrema seduzione vive anche nel Fantastico attraverso una Donna – Robot o Bambola – di Eros cibernetico. In questo “entra” la proposta del PornoFuturismo (con Roberto Guerra), come manifesto e narrazione: si esplicita, non a caso, nel tempo del CoronaVirus in nome di Dioniso. V.C.

 

L’eBook è su:

https://www.amazon.it/dp/B08MLN8336/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=sguardi+di+eros+donna&qid=1604430931&s=digital-text&sr=1-1

 

Nell’eBook sono presenti stralci critici sull’Eros Fantastico e sul PornoFuturismo, espressi da Vitaldo Conte:

 

Carmelo Strano scrive, nella recensione su Sguardi sull’ignoto (‘Fyinpaper’, 2020), a proposito di «Rosa Rossa in sguardi di Desiderio di Vitaldo Conte. Un gruppo di autori accomunati anche dal richiamo boccaccesco sottolineato dai curatori nel sottotitolo del libro (…).  Il racconto di Conte ha un titolo che per lui emblematico. La rosa rossa è un suo leit motiv nella scrittura e nelle performance tra arte e azione teatrale. Ma basterà ricordare la performance più audace: lanciarsi, assieme al suo tutor, col paracadute con la rosa rossa in bocca. E poi il suo pensare, il suo essere, il suo fare e scrivere, tutto è tinto di rosso “fuego”. Lo fa anche senza sforzo. Basti pensare che usa due parole che si differenziano per il fatto che l’aggettivo rossa ha una “s” in più. Certo il suono è diverso: dolce quello del fiore, aspro quello del colore. Due timbri che Conte combina variamente, giocando spesso di variazioni sul tema».

 

Auguste Bruni (‘Fyinpaper’ rivista internazionale online, 2020)

«Dioniso Legami is the title of the e-book by the essayist Vitaldo Conte at Tiemme Digital Editions. “The Futurist Manifesto of Lust (1913) by Valentine de Saint-Point is the premise for Dioniso Legami – as the author has written. (…) The initial text is on Futurist Lust. Conte presents his Rose Lust, which is the title of the exhibition he curated in Lecce in 2010. (…) Finally, Conte proposes the hypothesis of Porno-Futurism even with a connection with the porn-star Moana Pozzi (to whom he dedicates the cover). This e-book was published the same day of her death (September 15, 1994).

 Roberto Guerra, visionary trans-futurist author, “sees” an erotic-virtual translation between the futurist Valentine and Moana, indicated as a possible heir. To him, “The futurist Valentine de Saint-Point, an amazon and a writer, is for the women of the future – that is, today – an infinitely more alive, animated and free doll than all the manly and matriarchal contemporary feminism”.To this hypothesis of Porno-Futurism Conte has linked the figure of Valentine with references to Valentina character designed by Guido Crepax

 

Giovanni Sessa (‘Il Borghese’ n. 11, 2020):

«Solo chi abbia contezza dei significati del dionisismo può, dalle pagine del libro di Conte, trarre linfa vitale per catturare, nel fare poietico, nella dimensione performativa e sin-estetica, tale potenza generativa. Essa si mostra innanzitutto nell’Eros e nella sua primigenia pulsionalità. Pulsionalità che indusse gli esponenti dell’avanguardia futurista, da Marinetti a Tavolato, ricordati dall’autore, ad esaltare la libera sessualità quale sostanza di arte-vita, supporto dell’annunciato incipit  vita nova.

(…) Sia la Valentina/Valentine di Conte quanto la Valentine/Moana di Guerra, vivono la dimensione immaginale, non concettuale e, pertanto, si sottraggono ad ogni approccio utilitaristico e di mero mercimonio con l’eros. Viene qui prospettato, nelle figure femminili duplici, un culto della Bellezza atto a far fiorire la Femmina dalle ceneri del decaduto ed ormai spento femminismo. (…) L’eros è gioco di sguardi atti ad instaurare legami magnetici, gioco terapeutico per l’uomo contemporaneo, che si manifesta nelle narrazioni fantastiche sotto il segno di Dioniso.»

 

 

 

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