“Omaggio a Antonino Gaeta” di Anna Maria Esposito
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- Category: Arte e spettacolo
- Creato: 28 Giugno 2018
- Scritto da Redazione Culturelite
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Ed adesso, anni di lavoro fertile, costante ed umile meritano una riflessione.
Qual è il ruolo di un artista nel Mondo?
Antonino Gaeta ha un dono: il suo posto nel mondo, appunto, coincide con ciò che lui stesso è, e con la sua volontà.
Artista prodigioso e prolifico, lascia senz’altro ammirati.
Fino a poco tempo fa non sapevo di lui, poiché frequentavo altri circuiti; attratta dall’attività di “Casa d'Arte”, molto volentieri mi sono recata ad uno dei pomeriggi culturali.
Dove sono stata accolta, con cordialità ed interesse.
Ho scoperto dunque il suo Mondo. Stupita dalla sua competenza e prolificità, osservavo le sue opere “futuriste”, che mi lasciarono sorpresa: il Futurismo infatti era per me era morto e sepolto. Scoprirlo vivo e vitale, è stata una sorpresa grandissima, a cui si aggiungeva la meraviglia per il lavoro di questo artista: il tratto di Antonino è felice e preciso, solida la competenza, la tecnica certa, la cultura figurativa profonda.
Ho avuto la conferma della vitalità di questo movimento, che è spunto contemporaneo, anzi no, è un modo di vivere.
Definire il suo lavoro?
Maestoso, direi. Preciso, determinato. Profondamente intriso di conoscenza figurativa.
Così è passato il tempo, ormai un anno.
Lo seguo come uno dei punti di riferimento di questa città.
Da poco intraprende una nuova iniziativa, “Artisti del Cortile della Morte”, coagulando attorno a questo centro decine di artisti.
Si autodefinisce, felicemente ed adeguatamente, “agitatore culturale”. Nei “social” il suo lavoro “gira”, rimandato da artisti ed interessati. Questo, un altro suo aspetto.
Prolifico, ricco.
Ciò che ammiro di lui, da storico dell'arte, è l’abilità , che deriva da un’attività costante e precisa (riecheggiando la definizione di Wittgenstein, che fa coincidere l’abilità con la riproposizione molteplice di un'azione).
Direi che la sua creatività è talmente spontanea da essere ‘inesorabile’.
La sua mente stessa è come una tela coperta da un repertorio d’immagini. Tutta la sua vita è come avvolta da una matassa di immagini.
Creare è per lui fluido, naturale.
Un momento, e nasce.
Il suo racconto è il racconto di un uomo.
Ha molto da dire. Esistono, al mondo, uomini e donne che ci arricchiscono. Lui non si è sottratto al suo compito.
La sua ricchezza si spande attorno a lui: dona, emana tranquillità.
La vita, si sa, non è facile.
Eppure, c’è qualcuno che dona.
E la generosità non consiste tanto in questo donare, ma nel modo di farlo: immediato e fluido, senza trattenere per sé.
Anche la sua pittura esce da lui come da una fonte e si raggruma in creazioni colorate e precise.
È vero che artisti si nasce. Davanti a lui tanti anni di sviluppi, e l'evoluzione profonda del suo pensiero, il suo contributo al Mondo.
Questo è ciò che ci necessita, ciò che attendiamo da ogni artista.