Tommaso Romano, "Alchimia della polvere. Aforisminattuali con Autoritratto feroce" (Ed. All'insegna dell'ippogrifo) - di Gaetano Celauro

Un libro molto personale e che rispecchia fedelmente l’autore, per come si manifesta nei suoi scritti di varia natura, storica, filosofica, poetica e che appare riduttivo qualificare solo come una raccolta di aforismi.

Poesia e Filosofia in Tommaso Romano si coniugano al meglio esprimendo un essere, un sentire, un elaborare un vissuto ed un affrontare un presente sempre in divenire riflettendo sui grandi maestri del sapere, Nietzsche, Junger, Epicuro, Orazio, Agostino, Petrarca, Pascal, solo per citarne alcuni.
Ma Tommaso Romano si qualifica ed è libero pensatore e non si sente vincolato a nessuno di questi, pur richiamandoli.
Attenta ed accurata la prefazione di Roberto Pazzi, che riporta la splendida definizione di poesia:

La poesia come creativa illuminazione sacrale senza rinunciare a nessuna forma di scrittura.

Alchimia della polvere. Aforisminattuali con Autoritratto feroce (All’insegna dell’Ippogrifo, 2019) è un libro, che cattura e di cui si può essere grati per averlo posto in essere per “accrescimento della vitalità” che apporta e arreca, citando Giacomo Leopardi.

Un piccolo libro ma che è colmo di grandi temi trattati con immediata chiarezza che è difficile riassumere ma di cui si vuole essenzialmente riportarne alcuni.
Tra i tanti un “elogio della solitudine in tempi di massificazione beata” e ricordando Nietzsche della Nascita della Tragedia, la sua definizione di aforisma come:

Capacità di dire con una frase tutto quello che c’è scritto in un libro e quello che non c’è scritto…

Sono “considerazioni inattuali” da ricondurre alla saggezza, al mito, al sacro, alla trasgressione senza cadere, secondo l’A., nel sincretismo o nella ripetizione acritica, adoperando un linguaggio in cui non è disgiunta una punta di ironia e di autoironia.

L’ironia e l’autoironia sono stati mentali da opporre con levità e gusto del paradosso, alla volgarità imperante incapace di ironia e autodefinitasi intelligente.

Ma non manca il rimando alla Tradizione, che non è immobilità ma fortificazione delle radici che fanno svettare verso l’infinito in modo sempre nuovo, diverso e differente.
Ben definita e aderente l’affermazione sulla musica:

che ricrea l’Origine e può far vibrare ogni sopito anelito e...innalza le nostre miserie fino alle stelle.

Assistere a un concerto, è secondo Romano, come l’ora d’aria dalla prigionia dell’infausto.

In tema di Storia, ogni vicenda storica, come ben dice l’autore, deve essere poi riportata contestualizzandola, senza elaborazione alcuna da parte dello storico pur nella sua lettura fedele di documenti d’archivio inoppugnabili.
Trai i tanti temi trattati, si ricorda ancora la cultura che viene definita esemplarmente come “il coltivarsi non pretendendo di sapere su tutto” e soprattutto molto di frequente con l’aggravante dell’arroganza.

Sono pensieri e parole in libertà assoluta che riguardano il “qui” e “l’altrove” e che si trasmetteranno attraverso la posterità filiale o quella del pensiero.

Un libro, solo in apparenza leggero ed agile volume, che si conclude con un “autoritratto feroce”, un manifesto intellettuale di sé stesso, scritto e voluto e, come dice lo stesso autore, volutamente ironico e paradossale con cui l’A. si qualifica e si definisce, in una sorta di autoanalisi interiore, un manifesto impietoso e sincero di sé stesso.
Un excursus, una biografia che ci fa conoscere come giovanissimo abbia fondato una casa editrice, Thule, ora Fondazione, con una proficua attività. Specchio dei suoi interessi, si vengono ad elencare i libri della sua biblioteca, tutta di autori non conformisti; si rappresenta, vivifica e si esalta un sacro che non deve essere mera ritualità e che aiuta a vivere meglio.

Un libro da leggere che stimola l’approfondimento del sapere per la ricchezza di contenuti e di riflessioni consentendo di farsi idee e convinzioni tenendo conto delle diversità senza reciproco condizionamento alcuno nella luminosità del libero pensiero.
Sono brevi frasi che come minuscolo pulviscolo stellare, sono granelli di polvere che trasformano, impreziosiscono e arricchiscono come in un processo alchemico, l’oro della conoscenza.

 

da: www.sololibri.net, 16/3/2023

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