Un anno di guerra in Ucraina incombono minacce nucleari - di Francesco Guadagnolo

La data ‘24 febbraio 2022’ è il ricordo profondo dell’invasione russa contro l’Ucraina, più volte la guerra è apparsa come se si ampliasse e potesse causare un disastro nucleare. L’artista Francesco Guadagnuolo nei dodici mesi del conflitto ce lo racconta attraverso la sua arte.
 
Il 24 febbraio 2022, mentre la pandemia da Coronavirus mieteva milioni di esistenze, l’Europa si è ri/trovata con una guerra alle porte, facendola precipitare negli incubi del passato.
Di fronte all’orrore della guerra in atto tra Russia e Ucraina con centinaia di migliaia di morti, è stato per me necessario esprimermi e prendere posizione: di carattere prettamente umanistico ed esistenziale. Ho sentito, come artista, il bisogno di esternare – con il linguaggio proprio dell’arte – la crescita esponenziale di un malessere (dell’incivilimento contemporaneo) mostrandone l’intimismo sociale e collettivo, effigiando lo stato d’animo di una dimensione umana in regresso, bisognosa sì di una nuova base ragionatrice. Peraltro, una società già messa in ginocchio dalla pandemia e lacerata con la guerra, ci ha lasciato un pervasivo senso di smarrimento nelle coscienze, modificandone la percezione di sé. Ho reagito di fronte a tutto ciò, avvalendomi del mio idioletto transrealista per smascherare il trionfo della demenza celebrale della condizione umana. La parola che ne fuoriesce è ‘disperazione’: vale a dire una dimensione psichica in cui ciascuno si cela, dietro ingannevoli esteriorità nello sconfessare gli attinenti principi etici e morali.
Dipingendo, scolpendo e componendo installazioni, ho cercato il residuo di un’Umanità, con la U maiuscola, che non sussiste più.
Nella mia carriera artistica ho anche documentato altre guerre, interpretando, nei vari cicli, scene e aspetti della lotta armata con spirito e linguaggio moderno, svelando violazioni dei diritti umani e crimini di guerra, a mo’ di una testimonianza visiva storica. Tra essi, basti qui ricordare il Golpe in Russia nel 1991, i conflitti tra palestinesi e israeliani nel 2000, il crollo delle Torri Gemelle negli Stati Uniti l’11 settembre 2001, il ritorno al potere dei talebani nel martoriato Afghanistan nel 2021, sino alla recente guerra Russia - Ucraina, costruendone nel mio stile transrealista un nuovo linguaggio.
Come artista umanitario e Ambasciatore di Pace dell’Universal Peace Federation – ONG accreditata con “Special Consultative Status” presso il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite, presento le mie ultime opere realizzate on real time e che raccontano gli infausti eventi: dall’inizio delle ostilità sino allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina.
Le opere a volte possono sembrare molto cruente, lasciandoci un amaro in bocca se pensiamo alle migliaia di civili e bimbi massacrati, soldati uccisi, intere città distrutte, il patrimonio culturale in rovina. È come se il mondo stesse andando verso una catastrofe senza fine. Ci si chiede: tutto ciò si poteva evitare?… Per che cosa? … Per aver fatto una guerra inutile!
Il ciclo ha i connotati etico-estetici di un mio Memorial. Una volta finito il conflitto, mi auspico possa essere collocato in una qualsiasi città del mondo in quanto questa guerra contro il popolo ucraino e le altre che infestano l’intero pianeta, appartengono a tutti. Un modo semplice per affermare ad alta voce: mai più guerre nel mondo!   
 

 

 

 

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