La Casa Museo Thule

Palazzo Moretti-Romano in via Ammiraglio Gravina n. 95 a Palermo

La sede della Fondazione Thule Cultura si trova nel cuore della città di Palermo, alle spalle del Politeama, in Via Ammiraglio Gravina, 95 al terzo piano, in un palazzo denominato Moretti – Romano ed edificato nel 1898, con alcuni significativi fregi Liberty. Uno storico ascensore in legno, di circa cento anni, porta alle Stanze di Thule, una CasArca come è stata appellata nel Docufilm di TVM del regista Luca La Piana, del 2023.

Sono otto ambienti visitabili e tuttavia operosi, concepiti dal fondatore delle Edizioni Thule (1971), il professore e scrittore Comm. Tommaso Romano. Dal 2001 è la Fondazione Thule Cultura (www.edizionithule.it) sempre presieduta da Romano, come casa d’arte, biblioteca (circa quindicimila i volumi qui raccolti), archivio, emeroteca, collezioni varie, che ricapitolano e raccontano oltre cinquantacinque anni di raccolte e collezioni, l’intera attività editoriale di Thule (oltre mille titoli), con un’altra sede nella borgata marinara di Sferracavallo  anch’essa colma di opere d’arte. Non è possibile in questa sede enumerare tutti gli oggetti, quadri, disegni, documenti, presenti nella Fondazione, che vive liberamente e senza sovvenzioni, con iniziative e attività culturali, libri, riviste e mostre periodiche. Segnaleremo allora qui all’occhio, alla colta sensibilità e alla mente del visitatore e/o amico di Thule, non solo alcuni fra i più i nomi dei più interessanti “abitatori” della casa (detta anche da Tommaso Romano, in un suo fortunato romanzo La Casa dell’Ammiraglio, dove sono proprio gli oggetti che “parlano” e comunicano fra loro e con il protagonista) ma pure per ciò che è percepibile come aura, esperienza estetico – intellettuale, clima spirituale e culturale, come è stato evidenziato sempre e segnalato, da scelti e illustri ospiti.

L'ingresso

L’ingresso, detto Azzurro, piccolo e raccolto, ha due mobili che si possono notare. In particolare, quello Liberty della ditta di artisti ebanisti palermitani Mucoli. Una raccolta di bastoni e ombrelli da passeggio, fra otto e novecento, attirano la curiosità dei cultori, che possono iniziare a visionare opere pittoriche di artisti a cavallo fra i due secoli del millennio trascorso e alcune piccole sculture. Si possono segnalare fra le altre opere di Amorelli, Michele Dixit, Casimiro Piccolo di Calanovella, del principe – mago Raniero Alliata di Pietratagliata, di Sebatano, Raimondo e Mario Mirabella, Virgilio Guidi, Majino Termine, Lia Manno.

 

La stanza di centro, o detta Verde, è dominata da un in imponente Consolle umbertina opera di ebanisti napoletani, con un salottino francese di inizio XX secolo e una parte della numerosa raccolta – presente in tutta la casa – museo – di terrecotte e porcellane provenienti da tutta Europa. Molto grande è un Arazzo dipinto a succhi d’erba del nord Italia, sempre Liberty, con un grande vaso con putti di straordinaria fattura e opere pittoriche ad olio, disegni e acquarelli di Antonio Cutino, Alfonso Avanessian, ancora Dixit, disegni di Giuseppe e Luigi Di Giovanni, Pietro Annigoni, Mulas, Vittorio Corona, Michele ed Aurelio Catti, Giovanni Schifani, Manlio Giarrizzo, Michele Cortegiani. Completa la stanza una vetrina in legno a giorno con numerosi oggetti Liberty e Decò, cineserie, una statua in marmo neoclassica, decori.

Stanza verde

 

Dalla stanza verde si accede alla più ampia e densa di opere fra le stanze di Thule: la Sala della Conversazione. Proprio osservando il mosaico complesso dell’ambiente d’arte, inteso come Mosaicosmo, il salone è dominato da un grande mobile, sempre Liberty, con una terracotta maestosa settecentesca di maestri umbri, che rappresenta la Regina Giuditta con la spada e in mano la testa di Olofrene, un pianoforte del periodo di fine Ottocento, il cavalletto da camera di Ettore Maria Bergler, con una delicata pittura di O’Tama Kiyohara, disegni di Ernesto Bassile, mensole di raffinato artigianato d’arte in maiolica, ottocenteschi, di Bassano del Grappa e Fanza, una pendola proveniente da una casa Florio, una collezione di piatti, molti dei quali opere uniche dipinte (Rocco Lentini, fra gli altri in evidenza). Fra le opere di pittori sia acquarelli e disegni e sculture quelle firmate da Erma Zago, Luigi Di Giovanni, Daniele Schmiedt, Luigi Polverini, Salvatore Battaglia, Godoy, Giuseppe Enea, Domenico Quattrociocchi, Graf, Natale Carta, Onofrio Tomaselli, Vincenzo Ciardo, Salvatore Gregorietti, Salvatore De Simone, Giuseppe Sciuti, Francesco Camarda, Angelo Minghetti, Lorenzo Viani, Duilio Cambellotti, Pina Calì, Marco Teodoro Morosini, Eustachio Catalano, T. Duclerc, Pietro De Francisco, Totò Sammataro.

Sulla destra entrando nel salone, vi è una piccola Cappella. Si possono notare alcune statue in cartapesta, un grande gesso ottocentesco della Vergine, con una preziosa corona d’argento tempestata di scuola napoletana XIX secolo, una raccolta di simboli di Confraternite, ex voto, reliquie (S. Alfonso Maria de’ Liguori, Innocenzo XI, ecc), cere, opere su tela e disegni fra le quali spicca il volto del Cristo morente in croce di G. Patania e disegni di Lo Forte.

la Sala della Conversazioni

 

Ultima stanza del lato destro della Casa Museo è la Stanza delle colonne e delle Collezioni (da due colonne in legno presenti nella parete di fronte). Un grande armadio è stato adornato di dipinti su carta applicati ad esso, opere dell’artista Ilaria Caputo, presente in tutto l’appartamento con molte opere applicate ad altri mobili e porte (le Quattro Stagioni, il Labirinto, Athena, Stemmi Gentilizi e vari simboli) quadri e disegni. Sono presenti ancora opere d’arte, ritratti di famiglia, una settantina di ritratti dedicati a Tommaso Romano presenti in una apposita pubblicazione con preparazione di Francesco Gallo Mazzeo, e un dipinto e un gesso che ritrae il marchese Vincenzo Mortillaro di Villarena principe di Campofiorito, una grande tela di Xavier Bader, una di Edwin Hunziker, un tavolo pirografato di vetro con al centro rappresentato il Genio Palermo, un settimanile in legno, siciliano del XIX secolo. Gli armadi contengono raccolte di disegni, piccoli oli, la collezione di autografi (fra i tanti quelli di Gabriele d’Annunzio, Pirandello, Vittorio Emanuele II e III, Umberto II, Mussolini, Luigi Sturzo, Giovanni Amendola, Ernst Jünger, Mario Luzi, Salvator Gotta, Giulio Andreotti,

S. Pio X, Primo Carnera, i Rolling Stones, Giacomo Giardina, Castrense Civello, ecc).

 

Presenti anche collezioni di monete e medaglie commemorative, francobolli, santini, documenti e pubblicità specie di Sicilia, Ex Libris, sigilli, ecc.

Biblioteca

Proseguendo la visita della parte sinistra della Fondazione, ecco le tre stanze della intera Biblioteca, quasi interamente ricoperte di libri e riviste, anche dei secoli passati. Una vera Pinacoteca, con una collezione di sculture e terrecotte le caratterizza. Anche stavolta ci limitiamo a segnalare l’istallazione di sculture poste al centro (opere fra gli altri di Ugo Attardi, Mario Rutelli, Fernandez Arman, Giuseppe Pellitteri, Emilio Greco, Marino Mazzacurati, Emanuele Pandolfini, Biagio Governali, Giacomo Rizzo).

Qualche centinaio le opere pittoriche, disegni, tempere e acquarelli. Solo, per citarne alcuni autori: Salvatore Fiume, Michele Canzoneri, Giuseppe Patania, Giovanni Barbera, Lia Pasqualino Noto, Giulio D’Anna, Pippo Rizzo, Fortunato Depero, Osvaldo Peruzzi, Giovanni Rosone, Sergio Ceccotti, Agenore Fabbri, Saro Mirabella, Silvestre Cuffaro, Orfeo Tamburi, Spoltore, Bruno Livori, Enzo Benedetto, Eliano Fantuzzi, Pericle Fazzieri, Renzo Vespignani, Trento Longoretti, Renato Guttuso, Totò Bonanno, Athos Faccincani, Rossana Feudo, Bruno Caruso, Quintino di Napoli, Giacomo Porzano, Ernesto Treccani, Riccardo Licata, Piero Dorazio, Athos Collura, Filippo Scimeca, Enzo Tardia, Fiorenzo Tomea, Pippi Storace, Lino Tardia, Pedro Cano, Gigi Martorelli, Dory Bignotti, Giulio Vangelli, Maurilio Catalano, Croce Tavarella, Camillo Fait, Josè Ortega, Gaetano Lo Manto, Paolo Malfanti, Michele Pennisi, Giulio Vangelli, Gery Scalzo, Ignazio Moncada, Igor Mitoray, Salvatore Provino, Vincenzo Vinciguerra, Umberto Luigi Ronco, Josè Guevara, Ignazio Moncada, Laura Natangelo, Piero Gauli, Nicolò D’Alessandro, Forattini, ecc.

L’elenco può sembrare arido, in realtà è il cuore, la parte di una collezione amorevolmente raccolta da più di mezzo secolo, che si compone nelle altre due rimanenti Stanze – Biblioteca – Pinacoteca. Quella di centro degli orologi o detta di Togo (dal nome d’arte del Maestro Enzo Migneco) che ha interpretato poesie di Romano e a cui è dedicata una intera parete di acrilici e disegni, oltre ad un archivio storico – documentario sullo stesso artista di grande interesse, con una quindicina di disegni e opere pittoriche di straordinario interesse. Presenti inoltre opere di Francesco Messina, Fap, Renato Tosini, Nino Garajo, Novella Parigini, Anna Kennel, Francesca di Carpinello, Giancarlo Cazzaniga, Rita Ponte, Aldo Pecoraino, Giuseppe Migneco, Antonella Affronti, Gino Morici, Giorgio Carpinteri, Pietro Consagra, Gaspare Occhipinti, Renzo Squillantini, Franco Lo Cascio, Remo Squillantini, Sebastiano Milluzzo.

Due preziosi mobili disegnati da Ernesto Basile per Ducrot.

Le stanze finali di Thule offrono uno sguardo specialmente rivolto sul Novecento e sul Contemporaneo, con opere di pittura, disegni, collages, sculture di Renato Mambor, Piero Guccione Gaetano, Lo Manto, Pupino Samonà, Mino Maccari, Bruno Munari, Sebastian Motta, Remo Brindisi, Enrico Baj, Tono Zancanaro, Fabrizio Clerici, Bruno Saetti, Mario Bardi, Silvio Benedetto, Sal Scarpitta, Giusto Sucato, Sergio Lombardo, Rafael Alberti, Mario Cassisa, Sergio Pausig, Guadagnolo, Picking, Pippo Gambino, Gennaro, Medhat Schafik, Francesco Carbone, Ibhraim Kodra, Giovanni Leto, Elio Corrao, Angelo Denaro, Raimondo Sirotti, Lucio Del Pezzo, Madè, Fulvia Reyes, Saverio Terruso, Domenico Zora, Gaetao Barbarotto, Antonio Presti.

Per maggiori notizie si consiglia il libro – conversazione, ampiamente e riccamente illustrato con le opere segnalate – di Tommaso Romano, curato da Carlo Guidotti per le Edizioni Ex Libris di Palermo, dal titolo Filosofia del Collezionare, con testi di Salvo Ferlito e Antonio Saccà e prefazione di Ettore Sessa.

 

Per informazioni e visite individuali, guidate, consultazione Biblioteca, dei Fondi Archivistici e Storico Documentari, si può scrivere alla e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., consultare il sito: www.culturelite.com, o prenotare al numero 349 3896419.

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