"Il sorriso e la malinconia tra le vite e i viaggi di un Pierfranco Bruni nello scavo delle memorie" di Rosaria Scialpi

Il nuovo libro di Pierfranco Bruni in versi ha un titolo tra il malinconico e il metafisico. Edito da Marco Solfanelli Tabula Fati: "In percezione di sorriso", pgg. 368, euro 22.00.
   Questo recente testo di Bruni è una finestra di vetri policromi, intarsi di vita e di anima, in cui Storia e storie si intrecciano rivelando profonde riflessioni mediate dal mistero della parola perpetu

ato dalla poesia. Avventurarsi, allora, fra le pagine di questo libro significa intraprendere il sentiero interiore del naufrago ungarettiano e smarrirsi fra le onde – come Odisseo – senza però mai perdere frammenti della propria identità, in cui la memoria e le ricordanze risuonano leopardiane.
     La metafisica bruniana, tuttavia, non manca di farsi fenomenologia, abbracciando la vita nella sua interezza e nei suoi molteplici significati che si radicano fra passato e contemporaneità, fra amori vissuti e amori dissolti, biografia e liriche dantesche, fra Bella Achatovna Achmadulina, Boris Pasternak e conflitto russo-ucraino, fra la percezione di un sorriso nel mezzo di fotogrammi familiari, del dolore dei lutti e della constatazione della caducità della vita umana in un percorso di griglie simboliche.
     Uno spaccato di un uomo e del mondo – suo e di tutti – condensato in oltre trecento pagine, fra poesia, prosimetro, metafore e il coraggio della sperimentazione.

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