"Reportage da Fatima"

Se hai già vissuto intimamente un richiamo e un desiderio di Fatima dentro il tuo cuore, giungere a quel Santuario, per come è capitato a noi, è già una grazia ricevuta dal momento che immensa è l’emozione non appena si mette piede sull’ampia spianata, recintata da alti fusti molto rigogliosi, che all’improvviso si apre dinanzi agli occhi. Da dire subito che ordinati e piccoli box in muratura, dove si possono acquistare gadgets e souvenirs, sono opportunamente collocati a debita distanza, e che pertanto solo silenzio e misticismo regnano su quella piana, alla fine della quale svetta il suggestivo Santuario che sembra accogliere il visitatore con il largo abbraccio dei suoi colonnati.

Questo luogo Santo, che con il forte ricordo delle apparizioni della Madonna da circa un secolo continua a tramandare all’umanità un forte messaggio di pace, è in definitiva formato da diversi “luoghi” in cui si respira pienamente l’atmosfera di una devozione composta e coinvolgente, e pertanto, con spirito di penitenza e d’intercessione, abbiamo voluto percorrere tutti questi “luoghi” con la consapevolezza che questo viaggio potrà rimanere unico nella vita. E infatti, oltre a scattare inevitabilmente delle foto vorresti carezzare ogni pietra, ogni zolla, per portarti dietro quei segni di  grande spiritualità che possano poi confortare il difficile cammino del quotidiano. Praticamente, non vorresti più andare via, fermi lo sguardo su ogni particolare, ti concentri su ogni aspetto visivo o immateriale, in buona sostanza cerchi di appuntare i dettagli di un’esperienza interiormente costruttiva e affascinante, oltre a voler assorbire tutta quanta la storia legata a questo sito mariano conosciuto in tutto il mondo. E tra le tante visibili devozioni, è da annotare quella del cittadino portoghese Virgilio Ferriera, residente in Germania, che nel 1994 portò a Fatima, in segno di  ringraziamento, un pezzo di muro di Berlino ormai demolito.

Una scalinata monumentale conduce alla Basilica consacrata nel 1953, ai cui lati si ergono due colonnati simmetrici, lungo i quali è installata una Via Crucis in ceramica decorata. Nella parte anteriore della Basilica, in alto, sono poste le statue di quattro Santi portoghesi, fra cui S. Antonio di Lisbona (che sarebbe il S. Antonio da Padova). Le luminose vetrate d’ingresso rappresentano scene delle apparizioni e delle invocazioni alla Madonna, il quadro dell’altare maggiore raffigura il messaggio della Madonna ai Veggenti, i quali erano stati preparati alle apparizioni dall’«Angelo  della pace». Ai lati dell’altare vi sono rispettivamente le tombe dei fratelli Giacinta e Francesco Marto, i due pastorelli poi morti in seguito all’influenza spagnola, proclamati beati da Giovanni Paolo II nel 2000, e le cui spoglie giacevano fino ai primi anni ’50 nel cimitero di Fatima. Accanto a Giacinta è pure sepolta la cugina Lucia de Jesus dos Santos, testimone anche lei delle apparizioni e deceduta nel febbraio del 2005 all’età di 97 anni. Un organo monumentale installato nel 1952 mostra la bellezza di circa dodici mila canne.

Il punto nodale di tutto il complesso del Santuario è la Cappellina (Capela das aparicoes), praticamente quella che fu la prima costruzione realizzata nell’aprile del 1919, e che sorge sul luogo delle prime apparizioni della Madonna. Al posto dell’albero (un basso leccio distrutto dai pellegrini che sin dall’inizio ne hanno scortecciato il fusto per ricavarne reliquie) esiste adesso una piccola colonna di marmo sulla quale è collocata, chiusa in una teca di vetro, la statuetta della Madonna di Fatima.

Sul lato sud troviamo la «Croce alta», un enorme crocifisso stilizzato che commemora la chiusura dell’Anno Santo del 1951, al cui fianco si trova una statua di Giovanni Paolo II. Sappiamo tutti che grande è stata la devozione di papa Wojtyla verso la Madonna di Fatima, ed era oltremodo convinto di dovere alla Vergine la propria vita dopo l'attentato del 13 maggio 1981, quando Ali Agca ebbe a sparargli in Piazza San Pietro. Quella pallottola, a quanto ha detto lo stesso papa, avrebbe solo sfiorato gli organi vitali grazie all'intercessione della Madonna. Wojtyla ha inoltre avuto modo di dire che quando venne colpito dal proiettile non badò inizialmente al fatto che ciò accadde nel giorno in cui ricorreva proprio l’anniversario dell’apparizione ai tre fanciulli; ma appena uscito dalla sala operatoria, dopo il lungo intervento per le ferite all'intestino, era stato il suo segretario a fargli rilevare la coincidenza della data. E a suggello della sua devozione Giovanni Paolo II ha donato al santuario di Fatima la pallottola estrattagli dall'intestino, che dal 1984 è incastonata nell'aureola della corona della statua della Madonna. Chiude il lato sud la nuova Chiesa, un moderno edificio che può contenere circa 9000 persone.

Con devota partecipazione e con particolari intenzioni abbiamo anche partecipato al Rosario, una lunga fila di fiaccole che si muove in preghiera lungo il perimetro della spianata. 

Per completare poi il suggestivo percorso, a tre chilometri dal Santuario, ed esattamente in località Aljustrel, abbiamo visitato la casa dove vissero i pastorelli Giacinta e Francesco come pure la casa della cugina Lucia de Jesus circondata da un ampio orto, al fondo del quale c’è il pozzo dove apparve l’Angelo della Pace. Poco distante, raggiungibile a piedi, in località Valinhos, una cappella è eretta sul luogo della quarta apparizione della Madonna, avvenuta il 19 agosto del 1917.

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