"culturelite il nuovo social del Professore Tommaso Romano" di Chiara Fici

 

Tommaso Romano una figura di prestigio del panorama culturale palermitano e non solo, con la nuova pagina social “Culturelite”

Tommaso Romano poeta scrittore saggista ed editore

 

Tommaso Romano, laureato in Filosofia e Pedagogia, si specializza in Sociologia ed insegna come Visiting Professor in alcune Università del Belgio, dell’Inghilterra e della Grecia. Cultore di Antropologia nell’Università di Palermo, è stato docente di Scienze della Comunicazione all’Istituto superiore di giornalismo e di Estetica all’Accademia di belle arti di Palermo. Fondatore della casa editrice Thule di Palermo, dal 2013 è presidente dell’Istituto siciliano di studi politici ed economici 

Una figura di prestigio del panorama culturale palermitano e non solo.

 

 

Lei è professore di  Filosofia e Scienze Umane, ha insegnato anche Estetica  presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, ha avuto a che fare con tanti ragazzi di ogni età e ceto. Che cosa  direbbe se volesse dare loro un insegnamento di vita? Una frase che racchiude il suo concetto di vita.

“Di essere se stessi senza rinunciare alla difesa di valori e principi di diritto naturale, di cercare il vero, il buono, il bello senza paura del politicamente corretto, di essere più che di apparire. E di studiare senza posa alla ricerca del volto umano e delle profondità dello Spirito, insomma “distinguersi per non estinguersi” che è il motto del nuovo e aperto Social che dirigo www.culturelite.com“.

Ci parli di Culturelite, sembra il nome di un virus, buono, possiamo definirlo il virus dell’informazione? O Culturelite vuole essere un sito soltanto per le persone che hanno cultura escludendo la maggior parte delle gente?

tommaso-romano (1)“La gente non è il popolo buono ma la massa informe noi siamo per una cultura irradiante che formi l’uno per la comunità ma si comincia da uno non da tutti e poi si potrà essere al servizio della comunità che è più del concetto di società un controveleno per uccidere i veleni per rifarmi alla sua metafora”.

Lei professore ha scritto 100 libri circa anche libri di poesie: ci citi almeno due libri che più degli altri le sono rimasti nel cuore,  scritti facendo “sposare “la ragione con il cuore, di cosa trattano? Ha in mente di scrivere dei nuovi libri e che argomenti tratteranno?

“La mia produzione è visibile nel mio sito www.tommasoromano.it e nel blog che mi dedicano i miei amici www.cosmospirituale.blogspot.it, la poesia per me è la mia vita da sempre. Il mio primo libretto fu edito nel 1969, è ragione di vita, ma non intendo la poesia come intimismo ma come espressione di spiritualità e intelletto. La produzione saggistica è la più ampia ma risponde ai medesimi valori. Io sono uomo della tradizione, cristiano senza clericalismi, per una regalità di modello spagnolo attuale e inglese, per la partecipazione responsabile al bene comune, per la formazione integrale contro il lassismo e il relativismo etico, per una scuola che educhi e non appiattisca come oggi avviene, tutto questo ho tentato di scrivere e fare come intellettuale, scrittore, uomo pubblico con alte responsabilità, come anacoreta dello spirito. Questo continuo a fare e tutti i miei libri li amo come figli, anche se non tutti allo stesso livello, ovviamente. Mi conforta l’idea di essere seguito non solo in Italia, con una libera comunità che si intitola del Mosaicosmo che è la parola sintesi della mia filosofia di pensiero di vita e di trascendenza, amo molto il testo curato da Maria Patrizia Allotta e Luca Tumminello Essere nel Mosaicosmo e poi Elogio della distinzione, i 15 libri della collana di scritti vari e per la poesia “L’isola di Amascien e Dilivrarmi”. Tengo molto al prossimo impegno con il libri sulla regalità e sulla cosmovisione della bellezza, che usciranno con il nuovo libro di poesie e un lungo racconto, entro l’anno”.

tommaso-romano

Uomo di energico cuore e forza di intenti, scrittore, poeta, professore, presenta anche libri, ma cosa le piacerebbe fare che ancora non ha fatto? Ci riveli un suo progetto culturale.

“Continuare a fare ciò che ho fatto e faccio con sempre maggiore spirito autocritico lasciando se possibile delle tracce durature”.

Lei ha svolto anche dei ruoli politici di notevole spessore; è stato infatti anche assessore al comune di Palermo. Cosa si auspica per la città di Palermo da un punto di vista culturale? Lo sa che moltissimi giovani non conoscono neanche la nostra amata bandiera sicula che ha ben 750 anni circa? Che cosa pensa della sua terra sicula in questo periodo di forte crisi economica e sociale, la gente è demoralizzata senza lavoro senza futuro.

“Fare politica non è un mestiere di pochi ma riguarda l’impegno nella polis di tutti, certo ci vogliono preparate e colte classi dirigenti che vengono scelte dalle oligarchie partitocratiche con metodi di cannibalismo nepotistico, ci vuole stabilità e continuità per lo Stato ma anche partecipazione non lamentosa dal basso, io credo al singolo e alla circolazione delle élites ma i poteri mondialisti e della finanza controllano con la tecnica quasi tutto, distruggendo le identità a cominciare dalla nostra siciliana che non è vero affatto essere meticciato culturale ma sintesi originale, la storia è però scritta dai vincitori e la contro informazione non  è facile, ci tentiamo….”

 

Continua: “Io sono di antica famiglia di Tramonti e Positano venuta in Sicilia nella seconda metà del Settecento, amo la Sicilia e il Sud, non amo l’uniformità e le egemonie del capitale spesso del nord e di una Europa da rifondare, sono per le identità e applico la lezione del mio maestro ideale Giambattista Vico, non mi illudo ma so che questo è il mio dovere e la mia vocazione: costruire e non demolire, progredire senza rinnegare, salvare se stesi intanto e se possibile essere all’altezza, senza albagie e banali snobismi, attingendo alla sapienza della cultura classica e alla tradizione che dai Romani, a Dante a Rosmini al nostro Pietro Mignosi hanno pensato ad una Italia dell’umanesimo e della grande cultura”

da: www.globusmagazine.it

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